lunedì 29 agosto 2011

Introduzione


Questo blog nasce per dare informazioni, ai genitori e ai docenti interessati, sul problema della dislessia e sull'uso della lavagna interattiva multimediale (LIM). Non ho la pretesa di essere un'esperta di LIM ne di scrivere nuove teorie o di inventare ricette magiche per la rieducazione dei bambini dislessici,  ho solo fatto, al fine di evitare inutile spreco di tempo e fatica, un resoconto di quanto ho trovato su questi due argomenti, la scelta di trovare e creare materiale per la LIM che possa favorire la rieducazione degli alunni dislessici nasce dalla volgia di conoscere e confrontarmi con i problemi di dislessia di una mia alunna ed è proseguita come ricerca personale e in buona parte da autodidatta. Per questo ho raccolto varie definizioni e teorie sulle cause che qui vi riporto insieme alla mia modesta opinione. Sono presenti, nel blog, test per l'individuazione dei soggetti in difficoltà e alcuni dei metodi per la rieducazione. Ho riportato inoltre alcuni progetti  già effettuati ed altri ancora in fase di progettazione, per aiutare coloro che fossero interessati a realizzare un programma di prevenzione e monitoraggio nel proprio istituto o meglio nel proprio comune. Mi sono cimentata nella creazione di piccole esercitazioni con il programma SMARTnotebook che allego augurandomi che vi possano essere utili e nella speranza che anche voi facciate lo stesso in modo da creareuna piccola banca dati specifica sull'argomento della letto-scrittura per i bambini di classe prima (materiale che va bene anche per gli alunni di cittadinanza non italiana). Ho inoltre inserito le schede di alcuni software specifici di cui in alcuni casi è possibile scaricare la demo. Infine sono presenti un elenco dei testi consultati ed alcuni link utili per la ricerca di ulteriori informazioni e materiali. 
Ogni concezione didattica trova il proprio fondamento in specifiche teorie della conoscenza e le tecnologie che le supportano non possono essere considerate come delle semplici appendici neutre, ma, al contrario, esse vanno interpretate come artefatti in grado di comunicare precisi orientamenti di pensiero e atteggiamenti. (Calvani, 2000)[1].



[1] Calvani A. (2000)  I nuovi media nella scuola- Carocci

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