lunedì 29 agosto 2011

1.4 FUTURO

Con lo scopo di seguire la direttiva del Ministro della pubblica istruzione per l’anno 2008, la legge Finanziaria 2007 al c. 633 ha autorizzato la spesa di 30 milioni di euro per ciascuno degli anni 2007, 2008, 2009, al fine di fornire gli istituti richiedenti delle innovazioni tecnologiche utili al miglioramento dell’attività didattica[1].

Alcune delle iniziative intraprese qualche anno fa sono ancora oggi in vigore tra queste possiamo citare:

v     Scuola digitale - Cl@ssi 2.0

L’azione Cl@ssi 2.0, partita nell’ anno scolastico 2009/2010, si propone di modificare gli ambienti di apprendimento attraverso un utilizzo costante e diffuso delle tecnologie a supporto della didattica quotidiana. Sono 156  le  classi prime di scuola secondaria di primo grado diventano Cl@ssi 2.0: alunni e docenti possono disporre di dispositivi tecnologici e device multimediali e le aule vengono progressivamente dotate di apparati per la connessione ad Internet.[2]

v     Scuola digitale - @urora

L’azione @urora, promossa dal MIUR, dal Ministero di Giustizia e dal Dipartimento per l'innovazione tecnologica della Presidenza del Consiglio, è destinato ai minori del circuito penale interno ed esterno del Ministero di Giustizia ed offre, nell'ambito della comunicazione multimediale, la possibilità di acquisire competenze professionali attestate per agevolare il reinserimento sociale dei minori attraverso l'ingresso nel mondo del lavoro qualificato. I corsi offerti sono: informatica di base, fotografia digitale, grafico pubblicitario, grafico 3D, esperto video editing digitale, web master base.[3]

v     Scuola digitale - Oltre l'@urora

La rete nazionale di istituzioni scolastiche oltre l'@urora nasce a supporto della personalizzazione delle metodologie formative in situazioni di svantaggio, utilizzando gli strumenti messi a disposizione dal linguaggio multimediale.

Ogni istituzione aderisce alla rete con progetti di innovazione didattica, specifici per l'ambienti di reclusione e di integrazione. Viene coinvolto anche il territorio ai fini di sensibilizzare, valorizzare e formare all'utilizzo del linguaggio multimediale e dell'innovazione tecnologica il personale che opera in contesti didattici così particolari.[4]

v     Scuola digitale - HSH@Network

Dall'idea di inclusione e di superamento dei limiti spazio-temporali nasce l'idea di HSH@Network (Hospital School Home Network), in cui si finalizza in maniera coerente il supporto che le nuove tecnologie possono offrire agli studenti ospedalizzati o in terapia domiciliare. La finalità perseguita è duplice: da un lato, grazie all'utilizzo di tecnologie innovative, quali gli strumenti di comunicazione sincroni e asincroni, si permette allo studente di continuare a partecipare alla vita di classe; dall'altro, si permette all'intera classe di superare i limiti fisici dell'aula per condividere in piccola misura un'esperienza di vita del compagno, con un'evidente reciproca crescita esperienziale, oltre che formativa.

Nel caso specifico di HSH@Network, l'alunno ospedalizzato può, grazie agli strumenti di videoconferenza e alla piattaforma e-learning, entrare in un'effettiva dimensione di condivisione e collaborazione con i compagni, conservare la propria documentazione e produzione, interagire con i propri professori, costruire il proprio percorso didattico adatto alle esigenze della sua condizione; e, ultimo ma non ultimo, usufruire di una maggiore personalizzazione del proprio percorso formativo grazie alla mediazione del docente in ospedale.[5]



Ad aprile 2011, il MIUR del Veneto ha finanziato il Centro Territoriale si Supporto (CTS) di Verona che insieme all’ITD del CRN di Genova ha ulteriormente sviluppato il un software SoDiLinux realizzando un CD SoDiLinux@cts.vr che si propone come supporto all’innovazione didattica degli insegnanti e come nuova opportunità agli utenti con disabilità a scuola e a casa per sfruttare al massimo le potenzialità di comunicazione che oggi la rete offre.[6]A questo finanziamento hanno fatto seguito numerosi corsi di formazione per insegnanti e referenti del laboratorio informatico dei vari istituti delle varie province. Personalmente ho partecipato all’incontro di formazione tenutosi a Treviso. L’esperienza è stata per me, che poco o nulla sapevo dei software open source, come una rivelazione (mi sono sentita come il prigioniero del “mito della caverna” di Platone che vedeva per la prima volta  la luce).[7]In questa occasione, a tutti i partecipanti è stato dato un DVD con il materiale esplicativo, entusiasta ho proposto al mio Dirigente di chiamarli durante un collegio docenti affinché anche i miei colleghi si potessero rendere conto di  quanto sia ingiusto (usandoli noi chiediamo anche ai nostri alunni di fornirsene se voglio usarli) e dispendioso l’uso di software proprietari. Chi scrive  auspica un futuro delle tecnologie scolastiche svincolato dai diritti di licenza e ricco di OpenSource.

Per quanto concerne la formazione, già nel decreto del Consiglio dei Ministri del 22 marzo 2001, relativo al Piano Nazionale di Formazione sulle Competenze Informatiche e Tecnologiche del Personale della Scuola si proponevano tre profili di competenza, uno che prevedeva l’acquisizione delle competenze d’uso anche allo scopo di favorire l’integrazione delle tecnologie nelle attività didattiche; un secondo profilo di competenze che era tipo la funzione strumentale con conoscenze avanzate sulle risorse tecnologie e  sulla ricaduta di queste sulla didattica; il terzo profilo ancora più specifico doveva avere conoscenze e gestione di reti locali,  di protocolli internet, di architetture applicative, ecc …

Oggi si punta ad una formazione molto allargata che mira a raggiungere quasi la totalità dei docenti per quanto riguarda la formazione sull’uso specifico della LIM si possono dividere in tre fasi:

1.             docenti delle scuole secondarie di Primo grado che hanno fatto richiesta delle dotazioni tramite la compilazione del formulario online nel periodo 19dicembre 2008/12 gennaio 2009

2.             docenti delle scuole che riceveranno le LIM acquistate con le gare europee

3.             docenti delle scuole primarie e secondarie di Secondo grado che rientrano nella programmazione dei fondi dell’esercizio finanziario 2009.



Gli obiettivi dei numerosi progetti di formazione, in generale, possono essere:

·          collocare l'introduzione della LIM in un quadro di riferimento che

illustri la diffusione e le pratiche in ambito nazionale e

internazionale;

·          valutare il potenziale innovativo della LIM e l'impatto della

tecnologia sull'ambiente-classe;

·          innescare nei docenti una pratica riflessiva sul piano metodologico;

·          individuare l'impatto della formazione sugli atteggiamenti e sulle

competenze in ingresso dei corsisti.

·          valorizzare la condivisione delle esperienze e la pratica collaborativa

·          acquisire la capacità di pianificare attività didattiche che prevedano l'integrazione della LIM;

·          saper reperire ed utilizzare risorse e strumenti digitali nella didattica in classe con la LIM;

·          saper integrare la LIM nella conduzione delle attività didattiche,

nelle interazioni con e tra gli studenti;

·          saper individuare gli elementi di innovazione e le criticità.[8]



[1] Scuol@Europa - Pag. 3 Anno IV n. 8 - Ottobre 2009
[2] http://www.istruzione.it/web/istruzione/piano_scuola_digitale/classi_2_0
[3] http://www.istruzione.it/web/istruzione/piano_scuola_digitale/aurora
[4] http://www.istruzione.it/web/istruzione/piano_scuola_digitale/oltre_aurora
[5] http://www.istruzione.it/web/istruzione/piano_scuola_digitale/hsh_network
[6] CTS di Verona : Laura Donà e Roberto Grison
[7] Treviso, ISISS”Fabio Besta” 20/06/2011
[8]Miur “ Piano per la diffusione delle Lavagne Interattive Multimediali”(Progettazione delle attività in affidamento all'Agenzia Nazionale per lo Sviluppo dell'Autonomia Scolastica da Marzo 2009 al termine del progetto)

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